Bava di lumaca: come si estrae?

Il metodo cruelty free Nuvò Cosmetic per estrarre la bava di chiocciola

È ormai noto che la bava di lumaca sia uno degli ingredienti più richiesti nella composizione dei prodotti cosmetici, ma per ottenerlo è necessario avere cura di questi piccoli invertebrati.

Ma come si estrae la bava dalle lumache? Gli animali soffrono durante l'estrazione oppure non subiscono alcuna conseguenza?

Ecco la giornata tipo di un allevatore, il metodo con cui estrae la bava di chiocciola e cosa accade negli allevamenti Nuvò Cosmetic.

Gli allevamenti di lumache

Decidere di intraprendere un’attività come l’allevamento delle lumache richiede passione per la natura e pazienza.

La bava di lumaca è una secrezione prodotta in particolari condizioni. La qualità della stessa dipende dai metodi di estrazione o, per meglio dire, di stimolazione alla secrezione.

I motivi per cui le lumache producono il muco derivano da sensazioni di piacere, di paura o perché sono infastidite da qualcosa.

A loro serve principalmente per potersi muovere e scorrere su qualsiasi superficie, anche verticale. Si nutrono del loro stesso muco, ma non sopportano quello di altre chiocciole: ecco perché hanno bisogno di ampi spazi.

Sono tutti aspetti che influiscono sulla produzione, che non deve essere in alcun modo forzata, in quanto si sacrificherebbe la qualità alla quantità.

Un allevatore di lumache sa che è necessario alzarsi presto, in quanto le lumache vivono di notte, hanno un periodo di letargo e il loro ambiente all’aperto deve mantenere la giusta umidità.

È per questo che l’area deve essere nebulizzata, in modo che non soffrano il caldo e abbiano luoghi dove ripararsi dai raggi del sole.

Non è necessario dar loro da mangiare come accade con altri animali, in quanto si cibano delle piante a foglia verde e sono ghiotte in particolare di bieta, cavoli e radicchio, piante succose e ricche di minerali e vitamine.

Basta, quindi, allevarle in un campo ricco di frutta e verdura, come facciamo noi di Nuvò Cosmetic.

lumaca che si nutre di alimenti ricchi di vitamine prima dell'estrazione della bava

Le sostanze nutritive vanno a finire direttamente nella bava e la arricchiscono delle proprietà eccezionali, che ormai tutti conoscono e che vanno a favore della bellezza e del ringiovanimento della pelle.

La vegetazione negli allevamenti deve essere alta non più di 25 cm, motivo per il quale gli allevatori si dedicano periodicamente alla cura delle piante che sono presenti nella recinzione.

Le lumache, essendo molto piccole, hanno bisogno di barriere che non solo delimitino i confini da non oltrepassare, ma che contemplino anche il recinto che le difenda dai predatori come talpe, cinghiali, volpi e altri animali presenti nelle zone di campagna.

Un allevamento di lumache è composto anche da centinaia di migliaia di esemplari, che impiegano dai 6 mesi a un anno per produrre una bava di altissima qualità.

Leggi anche: Bava di lumaca: a cosa serve?

La sistemazione delle lumache negli allevamenti può essere di due tipi.
Il primo è quello dove i gasteropodi si riproducono e l’altro è dove crescono e si nutrono.

Accade più spesso che non ci sia distinzione tra i due gruppi e che vengano comunque lasciate crescere in un campo molto esteso, perché non risentano in alcun modo della cattività.

Uno dei pericoli che vengono evitati alle lumache sono i terreni poco permeabili, dove potrebbero formarsi delle pozze nelle quali rischiano di annegare. Un allevamento del genere richiede infatti che l’area sia soprattutto argillosa, perché possa drenare anche piogge abbondanti.

Come si estrae la bava di lumaca?

Estrarre la bava di lumaca è un’operazione delicata, che richiede la stimolazione di questi invertebrati, perché possano produrne una buona quantità.

Negli allevamenti Nuvò, situati in Italia sulle colline vicine al lago di Garda, si presta la massima attenzione a non sottoporre questi piccoli animali a stress o addirittura portarli alla morte.

Invece negli allevamenti intensivi, dove non si presta attenzione all’ecologia degli ambienti, i molluschi vengono sottoposti a scosse elettriche, introdotte in macchinari a centrifuga, oppure messe in grandi vasche dove vengono “rimescolate”, rischiando la rottura del guscio e quindi la morte.

In questi casi, la secrezione viene provocata anche dall’aggiunta di sostanze alle quali le lumache sono intolleranti come aceto o sale.

Con questi metodi la percentuale di perdite è elevatissima e tocca quasi la totalità degli invertebrati destinati alla produzione della bava.

La fase di preparazione ed estrazione

Le lumache sono sottoposte alle operazioni di estrazione con una cadenza non inferiore ai 30 giorni. Questo è l’arco di tempo suggerito per non provocare loro stress.

La prima operazione è quella del lavaggio, che avviene in 2-3 riprese in una vasca, con un numero ridotto di esemplari, in modo da non provocare alcun danno al guscio.

La fase non dura più di 3 minuti, in quanto le lumache potrebbero agitarsi e cominciare a schiumare in anticipo o producendo una quantità di bava che va oltre la loro capacità fisiologica.

I molluschi devono essere stimolati soltanto con le mani o al massimo con bastoncini di cotton fioc, che non danneggiano in alcun modo la parte interna.

Basta sfiorarle perché producano la bava per circa 2 minuti. Protrarre oltre questa fase significherebbe sottoporle a uno sforzo eccessivo, provocando la disidratazione e la morte dopo qualche giorno.

Dopo un ultimo lavaggio, si riportano nell’area dell’allevamento e si lasciano riposare in vista della tornata successiva.

La filtrazione e la sterilizzazione della bava di lumaca

La bava di lumaca appena raccolta allo stato grezzo è prevalentemente liquida, con una buona componente schiumosa. Ha un colore torbido, che va dal giallognolo al verdastro.

Il colore dipende dall’alimentazione delle chiocciole e dai pigmenti che vengono trasmessi anche al muco. Dopo la raccolta, l'estratto viene portato presso i laboratori, dove avviene la filtrazione e la sterilizzazione per eliminare la carica batterica.

La secrezione delle chiocciole risulta così idonea per la cosmesi. È quindi pronta per essere utilizzata come ingrediente in creme e sieri alla bava di lumaca, in purezza oppure in sinergia con altre sostanze come acido ialuronico, vitamina C e proteine della seta.

La chiocciola più rinomata per la produzione di bava di lumaca ad uso cosmetico è la Helix Aspersa Müller, la classica chiocciola da giardino.

Essa si distingue per la sua capacità di adattamento agli ambienti più diversi, per la resistenza e dunque per la sopravvivenza, che arriva in media a 4-5 anni.

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